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Soprintendenza bibliografica per la Sardegna

Note storiche e biografiche:

Con il regio decreto legge 2 ottobre 1919, n. 2074 viene istituita la Regia soprintendenza bibliografica, dipendente dal Ministero dell'istruzione pubblica, con il compito di tutelare il patrimonio bibliografico e di pregio posseduto dai comuni, da enti morali o da privati, di proporre finanziamenti alle biblioteche non statali, su cui la Soprintendenza esercita la vigilanza, e di promuovere l'istituzione di nuove biblioteche.
La legge 7 dicembre 1961, n. 1264 (Riordinamento dell'amministrazione centrale e di uffici dipendenti dal Ministero della pubblica istruzione e revisione dei ruoli organici) definisce le soprintendenze organi periferici del Ministero della pubblica istruzione e istituisce ruoli separati per gli organici delle soprintendenze, delle biblioteche pubbliche governative e dell'Istituto sulla patologia del libro.
Nella seconda metà degli anni '60 le funzioni amministrative esercitate dal Ministero della pubblica istruzione e relative alle biblioteche e ai musei degli enti locali vengono trasferite all'amministrazione regionale, che può richiedere il parere per le proprie competenze alla Soprintendenza bibliografica della Sardegna e alle soprintendenze alle antichità e ai monumenti e gallerie della Sardegna.
Come ufficio dello Stato opera sino al 1975, quando le sue competenze vengono trasferite alla Regione che, per Statuto, ha competenza primaria sulle biblioteche degli enti locali e in parte delegate alla stessa, in relazione alla tutela del materiale bibliografico.



Con il regio decreto legge 2 ottobre 1919, n. 2074 sono istituite dodici Regie soprintendenze bibliografiche, dipendenti dal Ministero dell'istruzione pubblica.
La Regia soprintendenza bibliografica per le province di Cagliari, Nuoro e Sassari ha inizialmente sede presso la Regia biblioteca universitaria di Cagliari, con il compito di tutelare il patrimonio bibliografico e di pregio posseduto dai comuni, da enti morali o da privati, di proporre finanziamenti alle biblioteche non statali, su cui esercitava la vigilanza, e di promuovere l'istituzione di nuove biblioteche (articolo 2).
Si ha testimonianza dell'attività dell'ufficio della Soprintendenza a partire dal 1920, con il primo soprintendente Arnaldo Capra, attraverso gli atti, prodotti nell'espletamento delle succitate competenze, ed oggi conservati presso il Servizio beni librari della Regione autonoma della Sardegna.
Nei primi anni di istituzione gli uffici non svolgono in modo compiuto le attività per le quali sono stati creati, e soltanto successivamente (1926) l'opera delle soprintendenze si rivela efficace nei propri interventi. Contribuisce a questo miglioramento anche la creazione della Direzione generale delle accademie e biblioteche del Ministero della pubblica istruzione, che stanzia fondi essenziali per lo svolgimento delle attività.
Con il regio decreto 13 agosto del 1926, n. 1613, accanto alla Commissione centrale per le biblioteche vengono istituiti in ogni capoluogo di provincia i Comitati provinciali di vigilanza bibliografica, composti da 5 membri, con il compito di collaborare con le Soprintendenze bibliografiche riguardo alla conservazione e all'incremento delle biblioteche pubbliche non governative, la ricognizione delle raccolte degli enti e dei privati e la diffusione e lo sviluppo delle biblioteche (articolo 5). Inoltre l'entrata in vigore della legge 7 dicembre 1961, n. 1264 (Riordinamento dell'amministrazione centrale e di uffici dipendenti dal Ministero della pubblica istruzione e revisione dei ruoli organici) definisce le soprintendenze organi periferici del Ministero della pubblica istruzione e istituisce ruoli separati per gli organici delle soprintendenze, delle biblioteche pubbliche governative e dell'Istituto sulla patologia del libro (articolo 34).
Successivamente con il decreto del presidente della repubblica 24 novembre 1965, n. 1532 e le successive modifiche (decreto del presidente della repubblica 30 ottobre 1969, n. 1088) le funzioni amministrative esercitate dal Ministero della pubblica istruzione e relative alle biblioteche e ai musei degli enti locali vengono trasferite all'amministrazione regionale, che può richiedere il parere per le proprie competenze alla Soprintendenza alle antichità e ai monumenti e gallerie della Sardegna.
Come ufficio dello Stato opera sino al 1975 quando, con il decreto del presidente della repubblica 22 maggio 1975, n. 480, le sue competenze vengono trasferite alla Regione autonoma della Sardegna (articolo 11) che, per Statuto, ha competenza primaria sulle biblioteche degli enti locali e in parte delegate alla stessa, in relazione alla tutela del materiale bibliografico (articolo 12).

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Elementi descrittivi

Identificazione

Denominazione autorità: Soprintendenza bibliografica per la Sardegna

Altra denominazione

denominazione preferita: Soprintendenza bibliografica per la Sardegna (dal 1948 al 1975)

denominazione ufficiale: Regia soprintendenza bibliografica per le province della Sardegna (dal 1920 al 1948)

denominazione ufficiale: Soprintendenza bibliografica per la Sardegna (dal 1948 al 1975)

denominazione alternativa: Soprintendenza ai beni librari (dal 1971 al 1975)

Contesto spaziale

Sedi

Cagliari

Contesto temporale

Data istituzione: 1920
Data soppressione: 1975\05\22

Relazioni

Tipo scheda: Organizzazione
Tipo relazione: successore
Tipo scheda: Luogo
Entità relazionata: Cagliari

Atti normativi

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