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Lungo l’arco dei circa 35 anni trascorsi dalla nascita dell’Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, le competenze ad esso attribuite dalla legge 1/1977 sono rimaste sostanzialmente immutate: istruzione di ogni ordine e grado ed ordinamento degli studi, scuola materna, assistenza scolastica, beni culturali, biblioteche e musei, antichità e belle arti, tutela delle bellezze naturali, problemi della gioventù, promozione e diffusione della cultura, problemi dell’informazione e delle comunicazioni di massa, spettacolo e sport.
Relativamente all’istruzione, all’antichità e belle arti la Regione Sardegna ha competenza legislativa di integrazione e attuazione, mentre, limitatamente alle biblioteche e musei di enti locali, la competenza legislativa è esclusiva. E' invece concorrente nell’organizzazione di pubblici spettacoli.
Tra le poche variazioni si rileva il passaggio di competenze sul paesaggio, precedentemente definito bellezze naturali, la cui tutela è affidata fin dal 1977* alla Pubblica istruzione: nel 2007, con la legge regionale 2 è investito di questo compito l’Assessorato degli enti locali finanze e urbanistica.
Nell’ambito dei beni storico-artistici regionali, moderno strumento di conoscenza e valorizzazione è il Catalogo dei beni culturali della Regione Sardegna: si realizza con esso una raccolta e mappatura dei beni archeologici, architettonici, storico-artistici e demoetnoantropologici, attraverso una banca dati cartacea ed elettronica.
* In realtà il trasferimento dallo Stato alla Regione Sardegna viene sancito legislativamente col decreto del presidente della repubblica 348/1979