Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l’utilizzo dei cookie.

Organizzazione

Servizio tutela delle acque, Servizio idrico integrato

Dettaglio Entità

Note storiche e biografiche:

:
Il Servizio Tutela delle acque, istituito con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 24 ottobre 2001, n. 115, fin dalla sua nascita deriva le proprie competenze da diverse altre strutture regionali: dall’Ufficio Ecologia derivano le competenze relative alla tutela delle acque dall'inquinamento e tutte le procedure autorizzative in materia di scarichi reflui civili e industriali; dal Settore delle indagini e degli studi tecnico-scientifici in materia ambientale del Servizio affari generali derivano invece tutte le competenze che furono dell’Ufficio di Rilevamento Ambientale.
Nel 1986 la materia dell’antinquinamento delle acque viene attribuita al Settore dell’Antinquinamento di acqua, aria e suolo interno al Servizio degli affari generali e della tutela ambientale, per poi passare, nel 1996 in un settore specifico denominato Antinquinamento dell’acqua, interno allo stesso Servizio, che dopo due anni verrà denominato Settore della tutela delle acque.
Con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 13 gennaio 2000, n. 4 è strutturato il Servizio Tutela delle Acque, articolato nei settori:
• Interventi contro l’inquinamento delle acque (pianificazione controllo e autorizzazioni);
• Opere fognarie depurative (disciplina dei servizi di fognatura e depurazione e disciplina degli scarichi);
• Monitoraggio (classificazione acque, rilevamento e controllo);
• Pianificazione della gestione integrata delle risorse idriche e bacino idrico.
Se nel 2005 il Servizio assume la denominazione odierna, nel 2007 le sue competenze confluiscono interamente nella Direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto Idrografico della Sardegna presso la Presidenza della Regione. Di fatto, comunque, le attività restano fino ad oggi ancora operativamente incardinate nell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente. Attualmente il Servizio cura la pianificazione e il servizio idrico integrato, le opere fognario depurative, il monitoraggio integrato delle acque e la tutela delle zone umide, quest’ultima mutuata dal Servizio Pesca Stagni e acquacoltura a seguito dello smembramento delle sue competenze nel 2007.



Il Servizio Tutela delle acque, attualmente facente parte della Direzione generale Agenzia regionale del distretto Idrografico della Sardegna presso la Presidenza della Regione (istituita con Decreto dell’Assessore degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione del 3 giugno 2008), si configura in modo pressoché invariato rispetto alla strutturazione data con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 24 ottobre 2001, n. 115.
La derivazione delle sue competenze è piuttosto articolata. Infatti parte di esse ha origine da una sezione dell’Ufficio Ecologia al quale, a seguito della Legge Regionale 7 gennaio 1977, n. 1, articolo 14, era stata affidata l’attività dell’elaborazione del rilevamento delle caratteristiche dei corpi idrici della Sardegna, in applicazione dell’articolo 7 della Legge 10 maggio 1976, n. 319 (“Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento”), e tutte le procedure autorizzative in materia di scarichi reflui civili e industriali (precedentemente al 1977 la materiale era di competenza dell’Assessorato degli Enti Locali - Ecologia Urbanistica). Inoltre il Servizio ha assunto anche mansioni derivanti dall’Ufficio rilevamento ambientale (1977-1986) che dal 1986 al 1998 erano svolte dal Settore delle indagini e degli studi tecnico-scientifici in materia ambientale del Servizio affari generali.
Nello specifico, in base all’organigramma del 1982 dei singoli Uffici, si evince che le funzioni di difesa delle acque dall’inquinamento svolte dall’Ufficio Ecologia erano le seguenti:
1) attuazione dei programmi di finanziamento di opere riguardanti reti fognarie e impianti di depurazione (Legge 24 Dicembre 1979, n. 650, articoli 4 e 5) attraverso l’erogazione di finanziamenti ai Comuni, e la concessione di mutui e/o contributi alle Imprese Agricole e alle Industrie, per l'esecuzione di opere e presidi antinquinamento;
2) disciplina degli scarichi in mare, degli scarichi civili e delle pubbliche fognature al fine di raggiungere gli obiettivi del Piano Regionale di Risanamento delle Acque attraverso l’applicazione del Decreto Assessoriale n. 550 del 1981;
3) piano regionale di risanamento delle acque dagli inquinamenti;
4) programmi di adeguamento degli scarichi degli insediamenti produttivi (articolo 2 della Legge 24 Dicembre 1979, n. 650);
5) applicazione del Decreto n. 202 del 1982 sulle tariffe dei servizi di fognatura e di depurazione, allo scopo fu costituita una apposita Commissione interassessoriale;
6) direzione del sistema di controllo su tutti gli scarichi (articolo 4 della Legge 10 maggio 1976, n. 319) attraverso il coordinamento di tutti gli interventi di controllo effettuati a vario titolo, anche da soggetti diversi dall'Amministrazione Regionale (Comuni, Capitanerie): a tal fine con il Decreto Assessoriale della Difesa dell’Ambiente n. 550 del 81 fu istituita un’apposita Commissione.
Le competenze in materia di antinquinamento delle acque, a seguito del Decreto del Presidente della Giunta 22 ottobre 1986, n. 112, furono attribuite al Settore dell’Antinquinamento di acqua, aria e suolo – Servizio degli affari generali e della tutela ambientale. In base al Decreto Assessoriale della Difesa dell’Ambiente n. 974 del 1995 le attività ad esse relative sono:
• Interventi attraverso delega per la realizzazione di opere depurative civili;
• Autorizzazione allo scarico degli impianti di depurazione;
• Approvazione dei regolamenti fognari comunali;
• Pareri preventivi alla realizzazione di strutture fognario-depurative;
• Finanziamento opere di disinquinamento, anche a imprese industriali, artigiane, agricole, ed alle cooperative di trasformazione.
Con l’Ordine di Servizio del Coordinatore Generale dell’Assessorato § prot. n. 880/i § del 19 novembre 1996, §(reiterato dalla disposizione di Servizio del Coordinatore Generale del Servizio Affari Generali e Tutela Ambientale § prot. n. 1336/i del 28 ottobre 1997 e da quella prot. n. 1057/i del 2 settembre 1998), § è specificata l’articolazione organizzativa strutturale del Servizio Affari Generali e le competenze con i relativi procedimenti alla tutela delle acque dall’inquinamento sono raggruppati in un settore specifico denominato Antinquinamento dell’acqua. Questo, sempre incardinato nel medesimo Servizio, con il Decreto del Presidente della Giunta del 3 luglio 1998 n. 124 viene denominato Settore della tutela delle acque. Con la Disposizione di Servizio Assessoriale § prot. n. 267/i § del 4 marzo 1998 la materia dell’Antinquinamento dell’acqua non è più curata dal Coordinamento del Servizio Affari Generali e Tutela Ambientale bensì direttamente dal Coordinatore Generale e dal suo Ufficio di Coordinamento. I procedimenti ad esso attribuiti e specificati nell’Ordine di servizio assessoriale § prot. n. 764/i § del 23 giugno 1999 sono connessi alle attività di:
• Pianificazione, programmazione dei finanziamenti e della realizzazione degli interventi nell’ambito della tutela delle acque; risanamento e tutela delle acque; disciplina degli scarichi idrici e Piano Regionale di Risanamento delle Acque: queste attività corrispondono alle procedure inerenti alla predisposizione di proposte di atti programmatori e direttive, all’attuazione dei piani di intervento, al coordinamento del sistema di controllo degli scarichi e degli insediamenti, alla predisposizione di proposte normativo-disciplinari di settore;
• Finanziamenti per l’attuazione del Piano Straordinario relativo al Decreto del Ministero dell’Ambiente del 29 luglio 1997 e degli interventi complementari e finanziati per l’attuazione del Piano Regionale di Risanamento delle acque: queste attività corrispondono alle procedure inerenti alla predisposizione di interventi fognario depurativi a favore di Enti pubblici (procedure di finanziamento in delega e in concessione e monitoraggio della relativa spesa), convenzioni con professionisti per incarichi di progettazione, per studi di aggiornamento del Piano Regionale di Risanamento delle acque e per il P.O.P. 1994-1999, provvedimenti amministrativi connessi ad appalti pregressi, aggiornamento delle tariffe per i servizi di fognatura e depurazione;
• classificazione acque da destinare ad uso potabile;
• classificazione delle acque di balneazione;
• attività connesse alla realizzazione del progetto del “Sistema Informativo Regionale per la gestione dei dati ambientali e per il monitoraggio della qualità delle acque (SINA-SIRA); Legge 28 agosto 1989, n. 305: queste attività corrispondono alle procedure inerenti alla integrazione e completamento del SIRA con censimento delle caratteristiche quali - quantitative dei corpi idrici superficiali e relativa classificazione delle acque, valutazione dello stato degli ecosistemi acquatici in funzione di obiettivi di qualità ambientale, attività connesse alla realizzazione del programma comunitario Interreg II Misura 2.2 – reti di monitoraggio qualità acque costiere, pubblicazione e divulgazione della informazioni acquisite relative al monitoraggio della qualità delle acque, anche su siti Internet.

Con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 13 gennaio 2000, n. 4 § (reiterato con il D.P.G.R 115/2001) § che ridefiniva i servizi e relative funzioni della Direzione Generale dell'Assessorato della Difesa dell'Ambiente, è strutturato il Servizio Tutela delle Acque, che è articolato nei settori:
• Interventi contro l’inquinamento delle acque (pianificazione controllo e autorizzazioni);
• Opere fognarie depurative (disciplina dei servizi di fognatura e depurazione e disciplina degli scarichi);
• Monitoraggio (classificazione acque, rilevamento e controllo);
• Pianificazione della gestione integrata delle risorse idriche e bacino idrico.

Lo stesso Servizio, con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 28 aprile 2005, n. 66, viene ridenominato Servizio Tutela delle acque, Servizio idrico integrato. Le competenze dei relativi settori in base al Decreto Assessoriale della Difesa dell’Ambiente 29 luglio 2005, n. 19 sono le seguenti:

- Settore della pianificazione:
Assicura il Piano di Tutela delle Acque di cui all'articolo 44 del Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152; predispone le attività conoscitive e propositive per l’adozione e attuazione del Piano Regionale di Risanamento delle acque (PPRA) del piano stralcio depurazione Accordo di Programma Quadro Risorse Idriche – Opere fognario depurative (APQ) del Piano d'Ambito ex Legge 5 gennaio 1994, n. 36; verifica l'efficienza e l'efficacia degli interventi realizzati in rapporto agli obiettivi prefissati di adeguamento delle strutture e di risanamento dei corpi ricettori. Cura gli aspetti tecnici propedeutici all’elaborazione della disciplina degli scarichi idrici e della normativa regionale integrativa e di attuazione di quella statale e comunitaria ed i rapporti con enti interessati. Cura inoltre l'istruttoria di progetti di fognatura e depurazione per la verifica della compatibilità con il piano regionale di risanamento delle acque; esercita l'attività autorizzativa, anche in deroga, agli scarichi. Predispone e trasmette al Ministero Ambiente e all'APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi tecnici) i dati relativi ai decreti sulla standardizzazione di competenza del settore; attua le linee guida per la tutela della qualità delle acque destinate al consumo umano e definisce i criteri generali per l'individuazione delle aree di salvaguardia delle risorse idriche di cui all'articolo 21 del Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e del Decreto del Ministero dell'Ambiente relativo alla gestione degli invasi.

- Settore delle opere fognario-depurative:
Verifica dell'attuazione, controllo (Alta Sorveglianza), monitoraggio finanziario, fisico, procedurale, rendicontazione, previsione della spesa, quantificazione degli obiettivi di risultato e di realizzazione degli interventi fognario-depurativi, comunque finanziati previsti dai:
a) Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA);
b) Programmi di finanziamento comunitari pregressi (POP 94/99, Interreg);
c) Piano Straordinario della Depurazione (PSD);
d) Misura 1-1 POR-QCS 2000-2006;
e) Programma stralcio ex articolo 141 della Legge 23 dicembre 2000, n. 388;
f) Accordo di Programma Quadro Risorse Idriche- Opere fognario depurative (APQ), del Piano Operativo triennale dell'Autorità d'Ambito.
Attua procedure anche informatizzate di monitoraggio della realizzazione e della spesa degli interventi fognario depurativi comunque finanziati e relative relazioni, rendicontazione degli interventi in concessione, Monit web- Applicativo Intese. Cura l'acquisizione e aggiornamento degli indicatori di risultato per il Piano Operativo Regionale (POR); predispone e trasmette al Ministero Ambiente e all'APAT i dati relativi ai decreti sulla standardizzazione, di competenza del settore con particolare riferimento alle misure di miglioramento da applicarsi nelle zone di classificazione delle acque non conformi alle norme vigenti.

- Settore del monitoraggio integrato delle acque:
Cura la tenuta, l’aggiornamento e l’adeguamento della rete di monitoraggio delle acque in attuazione del Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152; il rilevamento, controllo, classificazione delle acque a specifica destinazione; il censimento e la classificazione delle caratteristiche quali-quantitative dei corpi idrici superficiali e lo stato degli ecosistemi acquatici con riferimento anche all’individuazione ed aggiornamento delle aree sensibili e zone vulnerabili; gestisce il Centro di Documentazione dei bacini idrografici (CEDOC); predispone e trasmette al Ministero Ambiente e all'APAT i dati relativi ai decreti sulla standardizzazione, di competenza del Settore; supporta, attraverso il CEDOC, gli altri Settori per i relativi aspetti di competenza; relaziona sullo stato della qualità delle acque della Sardegna e aggiorna gli indicatori ambientali per la valutazione ambientale intermedia del POR; mantiene rapporti con il SINA e con altri Assessorati, Enti o istituti detentori di reti di monitoraggio, per la relativa classificazione delle acque e con i Presidi Multizonali di Prevenzione delle Aziende USL; cura gli aspetti tecnici per la predisposizione della elaborazione della normativa regionale sulla tutela delle acque integrativa e di attuazione di quella statale e comunitaria ed il monitoraggio delle acque per l'individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e delle zone vulnerabili da prodotti fitosanitari; aggiorna la mappatura e lo stato di consistenza delle infrastrutture dei servizi di fognatura e dei costi di gestione e relaziona sullo stato della depurazione.

- Settore controllo servizio idrico integrato idrico integrato:
Assicura ai sensi degli articoli 2 e 29 della Legge Regionale 17 ottobre 1997, n. 29, il controllo nei confronti dell'Autorità d'Ambito; cura gli aspetti economico-finanziari e il modello etico gestionale del Servizio Idrico Integrato; coordina le proposte e le relazioni inerenti la gestione delle Unità Previsionali di Base predisposte dagli altri settori al fine della gestione delle procedure contabili e amministrative relative al bilancio, al Documento di programmazione economica finanziaria (DPEF) ed ai programmi di pertinenza del Servizio; controllo di gestione dell'attività amministrativa del Servizio; attività istruttoria relativa al contenzioso amministrativo riguardante il Servizio alle convenzioni di studi e ricerche; predispone le bozze di disegni di legge e le relative relazioni; attività di carattere generale, archivio, protocollo interno etc., di pertinenza del Servizio; coordinamento amministrativo delle province per gli aspetti normativi sulla tutela delle acque.

Il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 108 del 2007, che modifica l’assetto Organizzativo delle Direzioni Generali dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, non prevede nella sua strutturazione il Servizio Tutela delle Acque le cui funzioni sono state demandate alla Direzione generale Agenzia regionale del distretto Idrografico della Sardegna presso la Presidenza della Regione (istituita con Decreto dell’Assessore degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione del 3 giugno 2008, n. 17659 ai sensi della Legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19). Di fatto, comunque, le attività restano fino ad oggi ancora operativamente incardinate nell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente pur essendo a tutti gli effetti di competenza della Direzione Generale della Presidenza. Attualmente il Servizio cura la pianificazione e il servizio idrico integrato, le opere fognario depurative, il monitoraggio integrato delle acque e la tutela delle zone umide, quest’ultima mutuata dal Servizio Pesca Stagni e acquacoltura a seguito dello smembramento delle sue competenze nel 2007.

Riferimenti esterni:
quadro organico direttore servizi ass. amb. 11-03-1977 http://arcsardsv.regione.sardegna.it/gestionefile/backend/r.php/public/C1AA44E5FBFA4E99931DA809AF59ACA5/84313/ufficio%20rilevamento%20ambientale%20relazione%20funzionario%20responsabile%201979.docx

+ mostra tutto

Elementi descrittivi

Denominazione autorità: Servizio tutela delle acque, Servizio idrico integrato
Altra denominazione

denominazione preferita: Servizio Tutela delle acque, Servizio idrico integrato

denominazione ufficiale: Servizio tutela delle acque (dal 2000 al 2005)

denominazione ufficiale: Servizio tutela delle acque, Servizio idrico integrato (dal 2005 al 2008)

Contesto spaziale
Sedi

Cagliari

Contesto temporale
Data istituzione: 2000