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Commissario governativo per l'emergenza idrica C.G.E.I.

Note storiche e biografiche:

La legge 225/92 di istituzione del servizio nazionale della protezione civile in Italia, per “tutelare la integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali” attribuisce al presidente del Consiglio dei ministri il potere di emanare ordinanze “finalizzate ad evitare situazioni di pericolo” avvalendosi di commissari delegati. In quest’ambito, il presidente della Giunta regionale della Sardegna è nominato Commissario governativo per l'emergenza idrica della Sardegna, con ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 2409/1995. Al presidente sardo è demandato l'incarico di definire un programma di interventi necessari a fronteggiare la situazione di emergenza idrica entro il 1997. Successive ordinanze hanno prorogato la delega commissariale fino alla fine del 2006 quando l’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 3386 ha stabilito la chiusura della gestione commissariale. Tuttavia, secondo l'ordinanza 3559 del 2006, su specifica richiesta del presidente della Giunta della Regione autonoma della Sardegna, l'istituto è sopravvissuto sino al 30 giugno 2007 per completare il procedimento di chiusura della gestione commissariale, trasferire nel bilancio della regione i fondi residui della contabilità speciale e passare in regime ordinario all'attuazione e completamento delle iniziative programmate. Le funzioni e le competenze sono passate in ordinario al Servizio infrastrutture e risorse idriche della Direzione generale dei lavori pubblici.

La legge 225/92 di istituzione del Servizio nazionale della protezione civile in Italia, per tutelare la integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi attibuisce al presidente del Consiglio dei ministri o al suo delegato il potere di emanare ordinanze finalizzate ad evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o a cose (art. 5 , comma 3) e avvalersi, nella realizzazione dei compiti, di commissari delegati, nominati mediante ordinanze (art. 5, comma 4). In seguito alla dichiarazione dello stato di calamità naturale in Sardegna, a causa dell'emergenza idrica, il presidente della Giunta regionale fu nominato Commissario governativo per l'emergenza idrica della Sardegna, con ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 2409/1995. Nel solco del piano nazionale di attività e compiti di protezione civile, l'atto attribuiva al presidente sardo l'incarico di definire un programma di interventi necessari a fronteggiare la situazione di emergenza entro il 1997 (art. 1). Successive ordinanze del presidente del Consiglio dei ministri, quali la n. 2424 del 1996 e n. 3243 del 2002, integrarono, prorogarono e conferirono ulteriori poteri al commissario, mentre la n. 3386 del 2004 confermò la delega commissariale fino alla fine del 2006, in conseguenza del protrarsi dello stato di emergenza nell'isola per l'intero anno, in virtù del decreto del 29/01/2004 [quale decreto?]. Il commissario governativo si avvalse quindi dell'ausilio di un sub commissario, delegato alle funzioni, e di un ufficio per la definizione di un programma di opere e interventi per fronteggiare lo stato di calamità delle terre sarde. Con ordinanza n. 8 del 1995 e con provvedimenti successivi, di volta in volta emessi dai presidenti della Giunta che si sono succeduti, l'incarico di sostituto fu attribuito generalmente all'assessore dei lavori pubblici, che assunse compiti di coordinamento generale di tutte le attività ed ebbe poteri di istruttoria, proposta e programmazione degli atti di governo. Con ordinanze del commissario, al sub commissario furono attribuiti gli oneri dell'organizzazione dell'ufficio del commissario: tale struttura burocratica, appositamente costituita all'interno dell'articolazione amministrativa di sua competenza, ebbe il compito di pianificare, progettare, coordinare, attuare e controllare il programma di intervento e lo stato di avanzamento dei lavori; fu posta in raccordo operativo sinergico con la branca amministrativa dei lavori pubblici tramite la nomina del direttore generale dell'assessorato regionale dei lavori pubblici quale direttore dell'ufficio del Commissario per l'emergenza idrica in Sardegna. La succitata ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 3386 stabiliva la chiusura della gestione commissariale entro il 31 dicembre del 2006. All'epoca, la carica di sub commissario fu temporaneamente ricoperta dall'assessore regionale dell'ambiente, cui fu conferito l'incarico di provvedere al completamento della programmazione di interventi, (in particolare il programma Acqua nuova- Coste pulite) da realizzare con le risorse finanziarie in dotazione e ad attivare tutte le procedure necessarie al passaggio in ordinario di tutta la gestione commissariale e all'attuazione e gestione delle opere finanziate, entro il primo gennaio 2007. Tuttavia, secondo l'ordinanza 3559 del 2006, su specifica richiesta del presidente della Giunta della Regione autonoma della Sardegna, l'istituto sopravvisse sino al 30 giugno 2007 per completare il procedimento di chiusura della gestione commissariale, trasferire nel bilancio della regione i fondi residui della contabilità speciale e passare in regime ordinario all'attuazione e completamento delle iniziative programmate. Le funzioni e le competenze passarono in ordinario al Servizio infrastrutture e risorse idriche della Direzione generale dei lavori pubblici

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Elementi descrittivi

Identificazione

Denominazione autorità: Commissario governativo per l'emergenza idrica C.G.E.I.

Altra denominazione

denominazione preferita: Commissario governativo per l'emergenza idrica

denominazione ufficiale: Commissario governativo per l'emergenza idrica in Sardegna C.G.E.I. (dal 1995 al 2007)

Contesto spaziale

Sedi

Cagliari

Contesto temporale

Data istituzione: 1995
Data soppressione: 2007

Relazioni

Tipo scheda: Luogo
Entità relazionata: Cagliari
Tipo scheda: Organizzazione
Tipo relazione: eredita parte delle competenze

Atti normativi

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